Ballspielverein Borussia 09 e. V. Dortmund Calcio | ||||
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Detentore della Coppa di Germania | ||||
Die Borussen Die Schwarzgelben (I nerogialli) | ||||
Segni distintivi | ||||
Uniformi di gara
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Colori sociali | Giallo e nero | |||
Inno | Am Borsigplatz geboren You'll never walk alone | |||
Dati societari | ||||
Città | Dortmund | |||
Nazione | Germania | |||
Confederazione | UEFA | |||
Federazione | DFB | |||
Campionato | Bundesliga | |||
Fondazione | 1909 | |||
Presidente | Reinhard Rauball | |||
Allenatore | Peter Bosz | |||
Stadio | Signal Iduna Park (81,360 posti) | |||
Sito web | www.bvb.de | |||
Palmarès | ||||
Titoli di Germania | 8 | |||
Trofei nazionali | 4 Coppe di Germania 5 Supercoppe di Germania | |||
Trofei internazionali | 1 Coppe dei Campioni/Champions League 1 Coppe delle Coppe 1 Coppe Intercontinentali | |||
Stagione in corso | ||||
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Il Ballspielverein Borussia 09 e. V. Dortmund, noto soprattutto come Borussia Dortmund o con la sigla BVB (o BVB 09) è una società calcistica tedesca di Dortmund, città della Renania Settentrionale-Vestfalia.
È uno dei club calcistici tedeschi più titolati, avendo conquistato in campo internazionale una Coppa delle Coppe nel 1965-66, una Champions League nel 1996-97 e una Coppa Intercontinentale nel 1997 e in campo nazionale otto titoli nazionali, quattro Coppe di Germania e cinque Supercoppe di Germania.
La storia del Borussia Dortmund inizia il 19 dicembre 1909, quando quaranta persone decidono di dar vita ad un nuovo club. Siccome provengono tutti dalla Dreifaltigkeits-Jugend, la squadra della locale parrocchia, il loro atto viene giudicato da molti come ribelle. Non ha però successo il tentativo di Padre Dewald di bloccare l'incontro organizzativo che si sta svolgendo in un ristorante a nord-est della città, lo Zum Wildschütz. Il nuovo club viene così fondato col nome Borussia, lo stesso che ha un birrificio sulla Steiger Strasse[1].
Inizialmente la squadra scende in campo con una casacca a strisce blu e bianche con una cintura rossa in diagonale[2]. Nel 1913 però la società si fonde con altre due, e da qui in avanti i colori della maglia diventano quelli usati tuttora: il giallo e il nero[2], che sono anche gli stessi della città di Dortmund.
Il Borussia inizia a giocare nelle divisioni locali con risultati modesti, e nel 1926 si trasferisce nel primo storico stadio, il Weisse Wiese. Sono però proprio le spese per ammodernare questo impianto a portare il club sull'orlo del fallimento nel 1929: la sopravvivenza finanziaria è però garantita dell'ex presidente Heinz Schwaben, che si fa carico personalmente del debito[3].
Nel 1933 in Germania si assiste all'ascesa del nazismo: il regime riforma subito il campionato secondo i propri scopi, e contemporaneamente esercita pressioni sul club, che portano presto all'allontanamento del presidente Egon Pentrup[4]. È degna di nota la prima convocazione in Nazionale di un giocatore nero-giallo, August Lenz, che il 28 aprile 1935 scende in campo contro il Belgio segnando anche due gol[5]. Sempre in questo periodo il Borussia inizia a giocare nello Stadion Rote Erde, poco dopo essere stato promosso nella Gauliga Westfalen, una delle massime divisioni locali del periodo. Qui il club milita fino alla fine della seconda guerra mondiale, ma senza molto successo: tutte le edizioni di questo campionato sono infatti vinte dallo Schalke 04, comunque una delle migliori squadre del tempo. I nero-gialli si devono così accontentare di due secondi posti, che sono ottenuti nel 1938 e nel 1942; questi non consentono però l'accesso alla fase nazionale.
Nel dopoguerra Dortmund diventa parte della Germania Ovest. Qui vengono create cinque massime divisioni locali, e solo le prime due squadre di ciascuna accedono alla fase nazionale. Il Borussia gioca in uno di questi campionati, l'Oberliga West, che vince per tre volte di seguito a partire nel 1948. Nel 1949 il club giunge anche alla finale nazionale, tuttavia il titolo viene vinto dal Mannheim.
Intanto però sono arrivati in squadra giocatori importanti: la porta è infatti difesa dal neo campione del mondo Heinz Kwiatkowski, mentre l'attacco è guidato dai tre Alfred, Preißler, Kelbassa e Niepieklo. I primi successi importanti non tardano quindi a venire: dopo aver conquistato l'Oberliga West anche nel 1956 e nel 1957 il Borussia, guidato da Helmut Schneider, raggiunge la finale nazionale in entrambe queste occasioni, e qui batte prima il Karlsruhe, poi l'Amburgo. Questi titoli garantiscono altrettante partecipazioni alla Coppa dei Campioni, e i tedeschi raggiungono come miglior risultato i quarti nell'edizione 1957-1958: sono eliminati dal Milan poi finalista.
In seguito il Borussia non vince più l'Oberliga West, fermandosi così a sei successi totali. Ottiene però due secondi posto in questo campionato, e quindi altrettante partecipazioni alla fase nazionale. Qui il cammino è di tutto rispetto: se i nero-gialli sono sconfitti in finale nel 1961 dal Norimberga, nel 1963 battono il Colonia e conquistano il loro terzo titolo. La squadra, che ha Hermann Eppenhoff in panchina, sfiora nella stessa stagione il double raggiungendo anche la finale della DFB-Pokal: il trofeo viene però sollevato dall'Amburgo.
Nell'agosto 1963 la formula del campionato tedesco cambia: nasce infatti la Bundesliga, un unico girone all'italiana che raccoglie le migliori squadre della Nazione. Tra queste c'è ovviamente il Borussia fresco campione, che però esordisce perdendo 3-2 contro il Werder Brema[6]; è tuttavia il nero-giallo Timo Konietzka a realizzare il primo gol del torneo, dopo meno di un minuto dall'inizio dell'incontro[7]. In questa stagione la squadra è protagonista anche nella Coppa dei Campioni: qui, dopo aver eliminato una delle migliori squadre di questo periodo, il Benfica di Eusébio, viene fermata in semifinale dai futuri campioni dell'Inter. Il Borussia conquista poi nella stagione successiva la prima DFB-Pokal, in seguito alla vittoria in finale contro l'Alemannia.
La squadra partecipa così alla Coppa delle Coppe 1965-1966, e intanto Hans Tilkowski è stato eletto calciatore dell'anno in Germania. Nella manifestazione continentale i tedeschi eliminano in semifinale i campioni in carica del West Ham, e il 5 maggio 1966 giocano a Glasgow la partita decisiva contro il Liverpool; questa viene vinta 2-1 ai tempi supplementari grazie alle reti segnate da Sigfried Held e Reinhard Libuda, e in questo modo la squadra di Willi Multhaup è la prima a portare in Germania un trofeo internazionale. Parte del merito va sicuramente a Lothar Emmerich, che si laurea capocannoniere segnando il più alto numero di gol di sempre in un'edizione di Coppa delle Coppe, quattordici[8]. Il giocatore è il miglior marcatore anche in campionato; qui i nero-gialli perdono quattro delle ultime cinque partite[9] e si classificano al secondo posto, tre punti sotto al Monaco 1860 dell'ex Konietzka. Arriva anche un terzo posto nel campionato 1966-1967, e anche in questo caso sono decisivi i gol di Emmerich, il miglior marcatore del torneo.
Il Borussia ottiene un quinto posto tre anni dopo, ma spesso finisce nella parte bassa della graduatoria. La squadra retrocede in Regionalliga al termine della stagione 1971-1972, e rimane al secondo livello per quattro anni. Però, proprio in questo periodo si trasferisce nel più capiente Westfalenstadion, impianto che è stato costruito per ospitare alcune partite del Mondiale 1974.
I nero-gialli vengono promossi al termine della Zweite Bundesliga 1975-1976, dopo aver vinto il play-off contro il Norimberga. Gli anni immediatamente successivi al ritorno in massima divisione non sono però particolarmente felici: la squadra si classifica sempre nella metà inferiore della graduatoria, inoltre subisce nell'ultima giornata del campionato 1977-1978 la più pesante sconfitta nella storia del torneo, un 12-0 contro il Borussia Mönchengladbach[10]; questo risultato costa il posto a Otto Rehhagel[11].
Per la stagione 1979-1980 la dirigenza ingaggia uno degli allenatori tedeschi più vincenti dell'ultimo decennio, Udo Lattek. In campionato il Borussia parte subito bene, arrivando anche ad occupare la prima posizione verso la metà del girone di andata[12], tuttavia finisce al sesto posto, un solo punto sotto la zona UEFA. In questo periodo giocano in squadra Eike Immel e Miroslav Votava, che diventano campioni d'Europa con la Nazionale, e Manfred Burgsmüller, uno dei più prolifici calciatori nella storia del club. È anche grazie a loro che l'accesso alle competizioni europee non sfugge due anni dopo, quando in panchina c'è Branko Zebec; il cammino nella Coppa UEFA 1982-1983 termina tuttavia nel primo turno, dopo aver incontrato il Glasgow Rangers.
Il Borussia accusa però presto un nuovo calo: il picco negativo viene raggiunto al termine del campionato 1985-1986, quando per conquistare la salvezza è necessario battere il Fortuna Colonia nello spareggio promozione/retrocessione. Ad ogni modo già l'anno successivo i nero-gialli sono quarti, e possono così tornare in Coppa UEFA. In questa manifestazione i tedeschi incontrano negli ottavi il Bruges, che viene sconfitto 3-0 nella partita di andata ma ribalta la situazione vincendo 5-0 nel ritorno; questa è ancor oggi la peggior sconfitta in campo europeo[13]
Il Borussia Dortmund, guidato ora da Horst Köppel, vince la seconda coppa nazionale nel 1989, dopo aver battuto per 4-1 il Werder Brema nella finale. Questo trofeo viene sollevato a ventitré anni di distanza dall'ultimo, la Coppa delle Coppe, ed è seguito nella stagione successiva dalla Supercoppa di Germania. Poco dopo i tedeschi sono però eliminati negli ottavi della Coppa delle Coppe dai futuri campioni della Sampdoria.
Un cambiamento si profila comunque al termine della stagione 1990-1991: il club finisce decimo in campionato, e alla guida della squadra subentra Ottmar Hitzfeld. Già nella prima stagione i nero-gialli comandano la classifica nella prima metà del girone di ritorno[14], ed hanno anche la possibilità di vincere il titolo nell'ultima giornata; arrivano però secondi a causa della peggior differenza reti nei confronti degli avversari. Nella stagione successiva il Borussia è invece protagonista di una buona prova nella Coppa UEFA 1992-1993, dove elimina anche la Roma nei quarti prima di raggiungere in seguito la finale. Qui subisce però il peggior passivo di sempre nell'ultimo atto di questa manifestazione, un pesante 6-1 complessivo contro la Juventus.
Questo però è solo l'inizio: la società ingaggia ora giocatori di primo piano, tra i quali Matthias Sammer, e nel 1995 conquista anche il primo titolo in Bundesliga. Il club ha la certezza di conquistarlo solo nell'ultima giornata del campionato 1994-1995: in questo torneo infatti i nero-gialli rimangono a lungo in testa alla classifica[15], tuttavia sono tallonati fino alla fine dal Werder Brema. È invece più netta la vittoria del quinto titolo l'anno successivo, e intanto i tedeschi raggiungono la semifinale nella Coppa UEFA 1994-1995, dove incrociano nuovamente la Juventus, e i quarti nella UEFA Champions League 1995-1996, dove sono sconfitti dai futuri vice-campioni dell'Ajax; a fine anno comunque Sammer vince il Pallone d'oro.
Il Borussia ottiene però il primo grande successo internazionale vincendo la UEFA Champions League 1996-1997. In questa manifestazione i tedeschi hanno anche la meglio sui campioni inglesi del Manchester United prima di arrivare alla finale, che si tiene a Monaco di Baviera. Qui trovano nuovamente la Juventus, che è detentrice del trofeo ed è anche favorita dai pronostici[16]. I bianconeri sono tuttavia battuti 3-1 grazie alla doppietta nel primo tempo di Karl-Heinz Riedle ed al più veloce gol realizzato in una finale di Champions[17], quello dal ventenne Lars Ricken: costui entra in campo per sostituire Stéphane Chapuisat e segna undici secondi dopo.
Dopo la conquista del prestigioso trofeo, però, Hitzfeld lascia. La squadra viene affidata a Nevio Scala, e intanto Jürgen Kohler viene nominato calciatore dell'anno. In questa stagione i Campioni d'Europa perdono la doppia sfida col Barcellona valida per la Supercoppa UEFA, e finiscono solo decimi in campionato, tuttavia sono protagonisti di una buona prova nella Champions League: inizialmente vincono un gruppo contenente anche il Parma e raggiungono in seguito la semifinale, dove sono eliminati dai futuri campioni del Real Madrid. Ad ogni modo questa stagione sarà ricordata principalmente per la vittoria della Coppa Intercontinentale: a Tokyo i tedeschi sconfiggono infatti 2-0 il Cruzeiro grazie alle reti di Michael Zorc e Heiko Herrlich; i nero-gialli diventano così Campioni del Mondo.
Scala lascia però il club dopo una sola stagione, in anticipo rispetto alla naturale scadenza del contratto[18], e viene sostituito da Michael Skibbe. Il nuovo allenatore ottiene un quarto posto in campionato ma l'avventura nella Champions League 1999-2000 è breve, inoltre il tecnico non termina la stagione.
Nell'estate 2000 la dirigenza assume quindi Matthias Sammer. L'ex giocatore conduce i nero-gialli al terzo posto in Bundesliga nel primo anno, e alla conquista del sesto titolo l'anno successivo: in questa stagione la vittoria arriva dopo un'insperata rimonta ai danni del Bayer Leverkusen: i rossoneri hanno cinque punti di vantaggio a sole tre giornate dal termine[19] ma finiscono un punto indietro, inoltre Márcio Amoroso diventa capocannoniere.
Intanto il Borussia è protagonista anche in campo continentale: infatti, pur non riuscendo a passare la fase a gruppi della Champions League arriva alla finale della Coppa UEFA. In questa manifestazione sconfigge per 4-0 il Milan nell'andata della semifinale e si qualifica in seguito per l'ultimo atto, che è tuttavia vinto dal Feyenoord: gli olandesi hanno comunque la fortuna di giocare nel proprio stadio. Nella stagione successiva i nero-gialli arrivano alla seconda fase a gruppi alla Champions League, classificandosi terzi in un girone vinto dal Milan futuro vincitore del trofeo.
Intanto però il club si ritrova pesantemente indebitato a causa di una cattiva gestione societaria. Questa situazione viene ulteriormente aggravata dalla mancata partecipazione alla UEFA Champions League 2003-2004: i tedeschi sono infatti eliminati nel terzo turno preliminare dal Bruges. La situazione peggiora nel 2005, quando il club viene salvato del fallimento grazie dall'ingresso di nuovi sponsor[20]; tra questi figura Signal Iduna, che dà il proprio nome allo stadio.
Sul campo però il Borussia, che ha in Alexander Frei, Christoph Metzelder, Sebastian Kehl e Roman Weidenfeller i suoi giocatori più rappresentativi, si classifica al settimo posto nella Bundesliga 2005-2006, ma arriva a sfiorare la retrocessione in Zweite Bundesliga nella stagione successiva: in questo campionato nero-gialli sono condotti al nono posto finale dal neo-assunto Thomas Doll, tuttavia sono penultimi alla ventisettesima giornata[21].
La squadra si classifica tredicesima nella Bundesliga 2007-2008, ma a questo peggioramento in campionato fa da contraltare il raggiungimento della finale della DFB-Pokal. Anche se il trofeo viene vinto dal Bayern Monaco il Borussia partecipa comunque alla Coppa UEFA 2008-2009; è però eliminato dall'Udinese nel primo turno.
Nell'estate 2008 la dirigenza ingaggia Jürgen Klopp alla guida della squadra, e il Borussia comincia a risalire posizioni in classifica: conclude infatti la Bundesliga al sesto posto, ma con il rammarico di aver perso all'ultima giornata la qualificazione all'Europa League[22]. Questa arriva al termine del campionato successivo, tuttavia ora a sfuggire ai nero-gialli è la partecipazione alla più quotata Champions League[23].
Intanto sono arrivati in prima squadra Robert Lewandowski, Shinji Kagawa, Mats Hummels e Mario Götze, e il Borussia Dortmund torna a vincere il campionato dopo nove anni. Se i nero-gialli iniziano perdendo in casa contro il Bayer Leverkusen ottengono però quattordici vittorie ed un solo pareggio nelle successive gare[24]. Si laureano quindi campioni d'inverno con un margine di dieci punti sulle inseguitrici, e nel girone di ritorno mantengono il consistente vantaggio: alla fine sono sette i punti di vantaggio sul Bayer Leverkusen secondo, e arriva così il settimo titolo. Anche la stagione successiva inizia con una sconfitta, rimediata ai rigori contro lo Schalke 04 nel derby valido per la Supercoppa di Germania. Comincia poi la Bundesliga, ma dopo sei partite il Borussia ha già subito tre sconfitte, e si trova in undicesima posizione[25].
La squadra di Klopp si riprende comunque presto: da qui alla fine del campionato concede solo cinque pareggi, e vince tutte le altre partite. La vetta viene conquistata alla ventesima giornata e mantenuta sino alla fine, quando il Bayern Monaco viene distanziato di otto punti. Gli stessi bavaresi sono poi battuti nella finale della DFB-Pokal per 5-2, e in questo modo i nero-gialli centrano il double. La stagione 2012-2013, invece, sarà ricordata principalmente per il cammino del Borussia nella Champions League: qui i tedeschi vincono un difficile girone iniziale, ed avanzano alla fase eliminatoria. Da menzionare è la vittoria sul Real Madrid in semifinale, che viene sconfitto per 4-1 nella gara di andata. Questo risultato spalanca di fatto le porte della finale, che si gioca a Londra. Qui per la prima volta nella storia della Champions League si affrontano due squadre teutoniche: l'avversario è infatti quel Bayern Monaco che in Germania è spesso il principale antagonista. La sfida viene vinta però per 2-1 dai bavaresi, che trionfano anche in campionato: i nero-gialli secondi sono infatti distanziati di ben venticinque punti.
Nelle due stagioni successive il Borussia perde prima Mario Götze poi Robert Lewandowski, entrambi accasatisi al Bayern e sostituiti con Henrix Mxit'aryan e Ciro Immobile. Se arrivano due Supercoppe di Germania, conquistate sempre battendo i bavaresi, il cammino nella Champions League si interrompe però precocemente: i tedeschi sono infatti eliminati prima nei quarti dell'edizione 2013-2014 per mano dei futuri campioni del Real Madrid, poi negli ottavi l'anno successivo dalla Juventus poi finalista. Diverso è il rendimento in Bundesliga: al secondo posto del 2013-2014 segue un campionato a tratti disastroso, in cui la squadra arriva all'inizio del girone di ritorno anche ad occupare l'ultima posizione[26]. Nel 2014-2015 i gialloneri ottengono comunque un settimo posto finale, che tuttavia non è sufficiente per qualificarsi in Europa League. La qualificazione alla manifestazione arriva tramite la Coppa di Germania, la cui finale viene raggiunta per il secondo anno consecutivo, ma si conclude con un'altra sconfitta (3-1 contro il Wolfsburg) dopo quella patita nel 2014 (2-0 contro il Bayern dopo i tempi supplementari).
Il 15 aprile 2015 Klopp annuncia di voler lasciare a fine stagione la squadra, dopo sette anni di permanenza. La dirigenza nero-gialla solo quattro giorni più tardi rende noto di aver raggiunto un accordo per la successiva stagione con Thomas Tuchel[27]. Il nuovo tecnico conduce il club giallonero al secondo posto in Bundesliga, ai quarti di finale di Europa League e alla finale, la terza consecutiva, della Coppa di Germania, persa ancora, stavolta ai rigori (4-3 dopo lo 0-0 dei 120 minuti) contro il Bayern.
L'11 aprile 2017, prima della partita di andata dei quarti di finale di Champions League contro il Monaco a Dortmund, il pullman del Borussia viene colpito da tre esplosioni, che causano il ferimento, non grave, del calciatore Marc Bartra[28]. La partita, disputata il giorno seguente, vede le tifoserie delle due squadre affratellate e unite nella condanna dell'attentato (i tifosi monegaschi rimasti in Germania sono stati in molti casi ospitati dai tifosi della squadra tedesca[29].
Il Borussia di Tuchel esce di scena in Champions League dopo due sconfitte (3-2 in casa e 3-1 allo Stade Louis II) e termina il campionato al terzo posto, alle spalle del Bayern e del sorprendente RB Lipsia. Si riscatta vincendo finalmente la sua quarta Coppa di Germania (2-1 in finale all'E. Francoforte), dopo tre finali perse consecutivamente. Con questo successo si chiude la gestione di Tuchel[30].
Cronistoria del Ballspielverein Borussia 09 Dortmund | ||||
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Il colore predominante della maglia del Borussia Dortmund è il giallo, nel quale sono presenti inserti neri; questi sono anche i colori della città di Dortmund. Storicamente però questa divisa è stata adottata solo a partire dal 1913: in precedenza era infatti a strisce bianche e blu con banda rossa[31].
Il simbolo del club è un cerchio giallo con all'interno la scritta BVB 09 in nero.
Wir halten fest und treu zusammen, composto nel 1934 in occasione del venticinquesimo anniversario della fondazione del club.
La mascotte del club è, dal 16 aprile 2005, Emma, un'ape nero-gialla[32].
Lo stesso argomento in dettaglio: Signal Iduna Park. |
La squadra gioca le partite casalinghe nel Signal Iduna Park, che può contenere 81 360 spettatori ed è la struttura più capiente della Germania. Questo stadio detiene anche la media di affluenza più alta di tutta Europa, più di 80 000 spettatori nel 2015[33].
Il club inizia però a giocare in un impianto che sorgeva nella zona nord della città, il Weisse Wiese. Questo, inaugurato nel 1924 e arrivato anche a contenere 18.000 spettatori[34], deve essere però abbandonato nel 1937: il terreno su cui è costruito viene infatti occupato dall'industria Hoesch AG. La squadra si sposta così nello Stadion Rote Erde, che era stato inaugurato nel 1926 nella parte sud di Dortmund. L'impianto, tuttora esistente, diventa dal 2009 il terreno di gioco della seconda squadra.
Un nuovo trasferimento avviene infatti nel 1974, quando il Borussia, che milita in Zweite Bundesliga, si trasferisce nell'odierno stadio. L'impianto viene costruito a fianco del Rote Erde per l'imminente Mondiale 1974, e viene inizialmente chiamato Westfalenstadion dal nome della regione in cui è ubicato e ha sede la squadra, la Vestfalia. Assume l'attuale denominazione nel 2005, mentre l'anno successivo ospita anche alcune partite del Mondiale 2006; tra queste spicca la semifinale tra Germania e Italia.
(DE)
« Borussia Dortmund [..] und alle BVB-Fans tragen Verantwortung, bei ausländer- und menschenfeindlichen Parolen nicht wegzuhören, sondern klar Stellung dagegen zu beziehen. Durch diese gemeinsame Aktion, [..] verdeutlicht die BVB-Familie einmal mehr ihre klare Haltung: für Toleranz [..], gegen Rassismus und Fremdenfeindlichkeit » |
(IT)
« Il Borussia Dortmund [..] e tutti i fan del BVB[36] sentono la responsibilità di non guardare lontano quando ascoltano slogan xenofobi ed inumani, bensì di prendere una decisa presa di posizione contro di essi. Attraverso questa forma di azione comune, [..] la famiglia del BVB illustra ancora una volta la sua chiara posizione: per la tolleranza [..], contro il razzismo e la xenofobia » |
(Dal sito ufficiale della squadra[37]) |
La società ha lanciato la campagna Kein Bier für Rassisten[38][39], schierandosi apertamente contro razzismo e xenofobia[38][40] ed invitando i rifugiati a partite ufficiali per aiutarne l'integrazione[39]. Ha inoltre prodotto un video in cui ridicolizza i neonazisti asserendo la totale intolleranza alle posizioni politiche dell'estrema destra tedesca[41][42][43].
Le singole voci sono elencate nella Categoria:Allenatori del B.V. Borussia 09 Dortmund |
Dal 1963, anno di nascita della Bundesliga, gli allenatori del club sono stati:
Nome | Periodo[44] | Vittorie |
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Hermann Eppenhoff | 1º luglio 1963 - 30 giugno 1965 | DFB-Pokal 1964-1965 |
Willi Multhaup | 1º luglio 1965 - 30 giugno 1966 | Coppa delle Coppe 1965-1966 |
Heinz Murach | 1º luglio 1966 - 10 aprile 1968 | |
Oßwald Pfau | 18 aprile 1968 - 16 dicembre 1968 | |
Helmut Schneider | 7 dicembre 1968 - 17 marzo 1969 | |
Hermann Lindemann | 21 marzo 1969 - 30 giugno 1970 | |
Horst Witzler | 1º luglio 1970 - 21 dicembre 1971 | |
Detlev Brüggemann | 1º luglio 1972 - 30 ottobre 1972 | |
Max Michallek | 1º novembre 1972 - 1º marzo 1973 | |
Herbert Burdenski | 3 gennaio 1972 - 1º marzo 1973 | |
Dieter Kurrat | 2 marzo 1973 - 30 giugno 1973 | |
Janos Bedl | 1º luglio 1973 - 30 giugno 1974 | |
Otto Knefler | 1º luglio 1974 - 1º febbraio 1976 | |
Horst Buhtz | 1º febbraio 1976 - 13 giugno 1976 | |
Otto Rehhagel | 14 giugno 1976 - 30 aprile 1978 | |
Carl-Heinz Rühl | 21 maggio 1978 - 29 aprile 1979 | |
Uli Maslo | 30 aprile 1979 - 30 giugno 1979 | |
Udo Lattek | 1º luglio 1979 - 10 maggio 1981 | |
Rolf Bock | 11 maggio 1981 - 30 giugno 1981 | |
Branko Zebec | 1º luglio 1981 - 30 giugno 1982 | |
Karl-Heinz Feldkamp | 1º luglio 1982 - 5 aprile 1983 | |
Helmut Witte | 6 aprile 1983 - 30 giugno 1983 | |
Uli Maslo | 1º luglio 1983 - 23 ottobre 1983 | |
Heinz-Dieter Tippenhauer | 31 ottobre 1983 - 15 novembre 1983 | |
Horst Franz | 16 novembre 1983 - 30 giugno 1984 | |
Friedhelm Konietzka | 1º luglio 1984 - 24 ottobre 1984 | |
Erich Ribbeck | 28 ottobre 1984 - 30 giugno 1985 | |
Pál Csernai | 1º luglio 1985 - 20 aprile 1986 | |
Reinhard Saftig | 20 aprile 1986 - 26 giugno 1988 | |
Horst Köppel | 27 giugno 1988 - 30 giugno 1991 | DFB-Pokal 1988-1989; DFB-Supercup 1989 |
Ottmar Hitzfeld | 1º luglio 1991 - 30 giugno 1997 | Fußball-Bundesliga 1994-1995; DFB-Supercup 1995; 1995-1996; DFB-Supercup 1996; UEFA Champions League 1996-1997 |
Nevio Scala | 1º luglio 1997 - 30 giugno 1998 | Coppa Intercontinentale 1997 |
Michael Skibbe | 1º luglio 1998 - 4 febbraio 2000 | |
Bernd Krauss | 5 febbraio 2000 - 12 aprile 2000 | |
Udo Lattek | 16 aprile 2000 - 30 giugno 2000 | |
Matthias Sammer | 1º luglio 2000 - 30 giugno 2004 | Fußball-Bundesliga 2001-2002 |
Bert van Marwijk | 1º luglio 2004 - 18 dicembre 2006 | |
Jürgen Röber | 19 dicembre 2006 - 12 marzo 2007 | |
Thomas Doll | 13 marzo 2007 - 19 maggio 2008 | |
Jürgen Klopp | 1º luglio 2008 - 30 giugno 2015 | Fußball-Bundesliga 2010-2011; 2011-2012; DFB-Pokal 2011-2012; DFL-Supercup 2013; DFL-Supercup 2014 |
Thomas Tuchel | 1º luglio 2015 - 30 maggio 2017 | DFB-Pokal 2016-2017 |
Di seguito viene riportata la lista dei presidenti del Borussia Dortmund dalla fondazione ad oggi[45]:
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Le singole voci sono elencate nella Categoria:Calciatori del B.V. Borussia 09 Dortmund |
Di seguito l'elenco dei capitani del Borussua Dortmund dal 1963 a oggi, con il periodo in cui hanno portato la fascia[46].
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Competizioni nazionali16 trofei Competizioni internazionali3 trofei Competizioni regionali |
Altri piazzamenti
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Dalla stagione 1936-1937 alla stagione 2017-2018 compresa, la squadra ha partecipato a:
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
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1º | Gauliga Westfalen | 8 | 1936-1937 | 1943-1944 | 75 |
Oberliga West | 16 | 1947-1948 | 1962-1963 | ||
Bundesliga | 51 | 1963-1964 | 2017-2018 | ||
2º | Regionalliga | 2 | 1972-1973 | 1973-1974 | 4 |
2. Fußball-Bundesliga | 2 | 1974-1975 | 1975-1976 |
Nelle competizioni europee il Borussia Dortmund ha ottenuto la miglior vittoria in assoluto contro i maltesi del Floriana, un 8-0 nel ritorno del primo turno della Coppa delle Coppe 1965-1966, poi vinta, mentre la peggior sconfitta si è verificata negli ottavi della Coppa UEFA 1987-1988 contro i belgi del Bruges, un 5-0 maturato dopo i tempi supplementari[13].
Alla stagione 2017-2018 compresa il club ha ottenuto le seguenti partecipazioni ai tornei internazionali[13]:
Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione |
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Coppa dei Campioni/UEFA Champions League | 16 | 1956-1957 | 2017-2018 |
Coppa Intercontinentale | 1 | 1997 | |
Coppa delle Coppe | 3 | 1965-1966 | 1989-1990 |
Supercoppa UEFA | 1 | 1997 | |
Coppa UEFA/UEFA Europa League | 12 | 1982-1983 | 2015-2016 |
Coppa Intertoto | 2 | 2004 | 2005 |
Nelle competizioni internazionali il giocatore con più presenze è Stefan Reuter, che è sceso in campo per 86 volte, mentre il miglior marcatore è Marco Reus, con 25 reti[13].
Vengono riportati di seguito i calciatori per numero di presenze e gol con la maglia del Borussia Dortmund:
I primi dieci giocatori per numero di presenze[47]:
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I primi dieci giocatori per numero di gol[48]:
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Il Borussia Dortmund ha fatto registrare la più alta affluenza media allo stadio in Germania e in Europa nel 2012 e nel 2013, rispettivamente con 80.551 e 80.520 spettatori[49], piazzandosi davanti a club quali Manchester United, Real Madrid e Barcellona. Dal 2003 il Borussia ha fatto registrare un'affluenza media di pubblico superiore a 80.000 spettatori.
Il Signal Iduna Park (già Westfalenstadion) è uno dei catini del tifo più caldi d'Europa, tanto da essere noto in Germania come "la cattedrale". La Südtribune dello stadio, avente una capienza di 25.000 posti, è la più grande tribuna d'Europa. È soprannominata "il muro giallo".
Nel 2007-2008, con 50.000 abbonati, il Borussia Dortmund ha stabilito un record, superando Schalke 04 e Bayern Monaco[50]. Nel 2012 e nel 2013 il record è stato migliorato (54.000 abbonati[51][52]).
Lo stesso argomento in dettaglio: Der Klassiker. |
La principale rivalità è con lo Schalke 04. L'incontro è noto come Revierderby. Molto sentita è inoltre la sfida con il Bayern Monaco, nota come Der Klassiker. Dalla metà degli anni novanta la sfida tra bavaresi e gialloneri si è spesso rivelata decisiva per l'assegnazione di un titolo o un trofeo, come avvenuto per la Champions League 2012-2013 (le due squadre si affrontarono in finale, con la vittoria dei bavaresi).
La principale amicizia è invece con il Friburgo[53].
Organico e numerazione aggiornati al 31 agosto 2017.
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Allenatore: | Peter Bosz |
Vice-Allenatore: | Zeljko Buvač |
Vice-Allenatore: | Peter Krawietz |
Allenatore portieri: | Wolfgang de Beer |
Medico sociale: | Markus Braun |
Preparatore atletico: | Dr. Andreas Schlumberger |
Preparatore atletico: | Andreas Beck |
Preparatore atletico: | Florian Wangler |
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