Lockheed SR-71 | |
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Un SR-71B, appartenente alla p (matricola NASA 831), sorvola la Sierra Nevada; California, 1994. | |
Descrizione | |
Tipo | ricognitore strategico |
Equipaggio | 2 |
Progettista | Clarence Johnson |
Costruttore | Lockheed |
Data primo volo | 22 dicembre 1964 |
Data entrata in servizio | gennaio 1966 |
Data ritiro dal servizio | 22 novembre 1989 (USAF) 9 ottobre 1999 (NASA) |
Utilizzatore principale | USAF |
Altri utilizzatori | NASA |
Esemplari | 32 |
Sviluppato dal | Lockheed A-12 |
Dimensioni e pesi | |
Tavole prospettiche | |
Lunghezza | 32,74 m (107 ft 5 in) |
Apertura alare | 16,94 m (55 ft 7 in) |
Altezza | 5,64 m (18 ft 6 in) |
Superficie alare | 167,22 m² (1 800 ft²) |
Carico alare | 410 kg/m^2 ( 84 lb/ ft²) |
Allungamento alare | 1.7 |
Peso a vuoto | 30 600 kg (67 500 lb) |
Peso carico | 77 110 kg (170 000 lb) |
Peso max al decollo | 78 000 kg (172 000 lb) |
Propulsione | |
Motore | 2 autoturboreattore Pratt & Whitney J58-1 con postbruciatore |
Spinta | fino a 145 kN ciascuno |
Prestazioni | |
Velocità max | 3,35 Ma[1][2][3] (3 529,6 km/h in quota) |
Velocità di salita | 60 m/s |
Autonomia | 5 400 km |
Tangenza | 25 929 m[4][5] |
Note | dati relativi alla versione: SR-71A |
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Il Lockheed SR-71, meglio conosciuto con il soprannome non ufficiale Blackbird, era un ricognitore strategico statunitense che prestò servizio dal 1966 fino al 22 novembre 1989, anno in cui tutti gli esemplari furono dismessi a causa della soppressione dei fondi per il loro utilizzo. Durante la sua carriera, l'SR-71 ha infranto alcuni record, come la maggior velocità mai raggiunta da un aereo con pilota (3 530 km/h) e l'altezza massima (quasi 26 000 m).
L'SR-71 Blackbird fu sviluppato a "Groom Lake", meglio conosciuta come Area 51. Attualmente non ci sono più modelli ancora in attività a causa degli elevatissimi costi di gestione. Dopo la fine della guerra fredda non è stata più effettuata nessuna ricerca per migliorarlo. Era affine al caccia intercettore YF-12A ed al ricognitore A-12, entrambi simili come forme e prestazioni.
Il 6 marzo 1990, un SR-71A prima del suo trasferimento al museo di Washington stabilì gli ultimi, nuovi record di percorrenza tra diverse località e nella traversata atlantica in particolar modo:
Il suo record ufficiale di velocità è di 3 530 km/h, ma in una di queste tratte mantenne una media di 3 608 km/h pari a Mach 3,4[A quale tratta si riferisce? quelle precedenti hanno medie diverse][8].
A causa dell'aspetto pionieristico del progetto Blackbird, il suo sviluppo fu costellato di problematiche e difficoltà mai affrontate o considerate sino a quel punto, e ciò portò a sviluppare una serie di accorgimenti e di tecniche di grande interesse ingegneristico. L'aereo fu costruito non in Nevada, ma in California, a Burbank. Il progetto fu pieno di problemi in vari momenti, sia durante la costruzione sia durante l'utilizzo. Infatti, per trasportare l'aereo da Burbank all'Area 51, esso venne diviso dalle ali e da tutte le parti mobili. Vennero rimossi gli spartitraffico, vennero tolti gli alberi ai lati della carreggiata e l'intero intervento richiese l'appoggio della polizia del Nevada, della California e di molti altri stati.
Dopo l'arrivo all'area 51, si presentò un nuovo problema: gli hangar erano troppo piccoli, quindi per utilizzare l'aereo ogni volta si sarebbe dovuto mettere l'aereo sul supporto e montare le ali. Dopo l'atterraggio, si sarebbero dovute smontare.
L'aspetto ingegneristicamente più caratteristico di questo aereo sono sicuramente i suoi motori. Si tratta infatti di turboreattori convertibili durante la crociera a velocità supersonica a statoreattori tramite un particolare complesso di valvole e tubi che bypassano i compressori e le turbine. In questa modalità la struttura a cono, posta davanti all'imbocco delle due turbine, genera un complesso sistema di onde d'urto che rallentano successivamente l'aria aumentandone la pressione, portandola a 400 volte quella atmosferica e permettendo il funzionamento del reattore senza il compressore a turbina. Durante la sperimentazione del Blackbird, costituita da graduali prove di velocità, ci fu un problema a Mach 2,5-2,6: a questa velocità si verificò una perdita di potenza di un reattore; il problema era che, raggiunta questa velocità, la turbina non era più in grado di convogliare l'onda d'urto, e la respingeva scaricandola dall'imbocco. A questo difetto si è posto rimedio creando degli sfoghi che tengono la pressione costante.
Il suo particolare rivestimento è in titanio. A velocità così alte (oltre Mach 3) le superfici esterne dell'aereo, pur trovandosi a elevata altitudine e dunque ad una bassa densità atmosferica, raggiungono temperature superiori ai 300 °C per via della rapida compressione subita dall'aria che lambisce l'aereo, temperature che un normale rivestimento in lega di alluminio non sarebbe in grado di sopportare senza degrado delle caratteristiche meccaniche; l'elevata temperatura provoca addirittura un cambiamento di colore da nero a blu. Subito prima del decollo e dopo l'atterraggio si verificano perdite di carburante, ma ciò è voluto: i serbatoi sono progettati per diventare stagni grazie alla dilatazione termica durante il volo ad alta velocità evitando in tal modo anche la rottura dei serbatoi stessi. Per evitare che l'elevata temperatura dei pannelli esterni riscaldi l'intero aereo, il carburante viene pompato in intercapedini tra tali pannelli e la struttura dell'aereo, prima di essere mandato ai motori per essere bruciato, fungendo così da fluido refrigerante.
Durante le spedizioni di ricognizione in cui fu utilizzato, nessun esemplare fu mai abbattuto e/o danneggiato: partecipò a missioni talmente segrete che ancora oggi non sono state rese pubbliche; basti pensare che come sistema di navigazione, per evitare l'emissione di onde elettromagnetiche ed essere completamente autonomo da sistemi di guida esterni (tipo GPS), utilizzava un sofisticato teodolite computerizzato, visibile dietro la cabina del pilota (solo nella versione A). Le missioni del Blackbird erano, oltre che segrete, anche molto lunghe. Per il sostentamento le razioni di cibo cui erano provvisti i piloti venivano riscaldate semplicemente appoggiandole sul vetro, che alla velocità di ricognizione era comunque a qualche centinaio di gradi. Sebbene poco noto il Lockheed SR-71 fu il primo aeroplano statunitense progettato con tecnologie stealth.
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