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Una uscita di sicurezza è una particolare via di uscita da un edificio da utilizzare in caso di emergenza, ad esempio in presenza di un incendio.
Nel diritto italiano, in base all'Allegato IV del Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, i luoghi di lavoro devono prevedere un numero di uscite di emergenza adeguato alla dimensione e al numero massimo di persone che possono essere presenti all'interno dell'edificio ed essere indicate tramite apposita segnaletica di sicurezza. Oltre a dover rimanere sgombre e non essere chiuse a chiave, le uscite di sicurezza devono possedere un'altezza di almeno 2 metri ed essere facilmente apribili verso l'esterno.[1][2]
Le porte utilizzate come uscita di sicurezza sono dotate di maniglie a leva o maniglione antipanico e in alcuni casi presentano un dispositivo di allarme, soprattutto nel caso siano utilizzate solamente in caso di emergenza. Il Decreto Ministeriale 3 novembre 2004 è relativo ai dispositivi per l'apertura delle porte installate lungo le vie di esodo.[3][4]
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