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Sceriffo Woody Pride | |
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Woody in Toy Story - Il mondo dei giocattoli | |
Universo | Toy Story |
Nome orig. | Sheriff Woody Pride |
Lingua orig. | Inglese |
Soprannome | Sceriffo, Cowboy |
Studio | |
1ª app. | 22 novembre 1995 |
1ª app. in | Toy Story - Il mondo dei giocattoli |
1ª app. it. | 22 marzo 1996 |
1ª app. it. in | Toy Story - Il mondo dei giocattoli |
Voci orig. |
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Voci italiane | |
Specie | Giocattolo |
Sesso | Maschio |
«Ho un serpente nello stivale!» |
(Esclamazione tipica del giocattolo Woody, quando gli viene tirata la cordicella) |
Sceriffo Woody Pride[1] è un personaggio immaginario protagonista dei quattro film d'animazione della serie Toy Story diretta da John Lasseter (regista dei primi due film), Lee Unkrich[2] (regista del terzo capitolo della serie)[3]). e Josh Cooley (regista del quarto film in uscita il 21 Giugno 2019). Woody è il giocattolo preferito di Andy, oltre che il protagonista di una serie in bianco e nero per la televisione chiamata Woody's Round Up (in Italia Gli amici del west). Alla sua apparizione si presenta un giocattolo molto determinato, generoso, ma anche parecchio geloso e spaccone (questi ultimi aspetti meno accentuati nel secondo e nel terzo film della serie). Rivale di Buzz Lightyear, all'inizio, col tempo impara a stimare lo Space Ranger, diventando suo migliore amico durante il primo film.
Woody è stato accolto molto positivamente dalla critica, diventando uno dei maggiori personaggi ideati dalla Pixar.[4][5]
Nella versione inglese di tutti e quattro i film la voce di Woody appartiene a Tom Hanks, sostituito da suo fratello Jim Hanks in altre occasioni; in italiano Woody è invece sempre stato doppiato dal 1995 al 2018 da Fabrizio Frizzi. dal 2019 a causa della prematura scomparsa di Frizzi, Woody è doppiato da Angelo Maggi voce ufficiale italiana di Tom Hanks.
Lo stesso argomento in dettaglio: Toy Story (serie di film). |
Il giocattolo Woody appare per la prima volta come protagonista e figura portante in una serie in bianco e nero per la televisione chiamata Woody's Round Up (in Italia Woody e gli amici del west), andata in onda tra il 1941 e il 1943 e successivamente tra il 1946 e il 1957. Oltre al protagonista, i personaggi della serie erano il cavallo dello sceriffo Bullseye, la cowgirl Jessie e il cercatore d'oro Stinky Pete. La serie riscosse molto successo in patria e ben presto vennero commercializzati molti oggetti aventi il programma come tema (piatti, portachiavi, yo-yo, giradischi, cartelloni, giocattoli ecc.), principalmente dedicati al protagonista. Lo spettacolo fu cancellato allorché nel 1957 l'Unione Sovietica lanciò lo Sputnik, e di conseguenza i giocattoli futuristici e spaziali divennero la nuova moda tra i bimbi. L'ultimo episodio, Woody's Finest Hour (Il grande momento di Woody nel doppiaggio italiano) non venne mai mandato in onda, lasciando la serie senza un finale.
Uno dei protagonisti della serie Toy Story è proprio uno dei tanti giocattoli "Woody" messi in circolazione. Stando a quanto accennato dalla madre di Andy in Toy Story 2, questo giocattolo appartiene alla sua famiglia da molte generazioni, quindi si presume che Andy, il proprietario dei giocattoli protagonisti, lo abbia ereditato. Nel corso del primo film, Toy Story, Woody viene descritto come un cowboy giocattolo vecchio stile, piuttosto raro. In virtù di questa particolare posizione, lo sceriffo in stoffa possiede un posto speciale sul letto di Andy. Con l'arrivo del giocattolo spaziale Buzz Lightyear, Woody viene messo da parte e, per cercare di recuperare l'affetto del suo padroncino, fa cadere Buzz fuori dalla finestra (Andy voleva portare un giocattolo in pizzeria e Woody sperava che scegliesse lui, o perlomeno che non scegliesse Buzz). Gli altri giocattoli, infastiditi dalla gelosia e l'invidia di Woody, lo attaccano e il cowboy finisce a casa di Sid, un bambino pestifero che si diverte a distruggere i giocattoli. Anche Buzz, sopravvissuto alla caduta, giunge a casa di Sid e da quel momento iniziano le avventure. Woody riesce ad organizzare una ribellione con tutti i giocattoli maltrattati da Sid e fugge dall'abitazione, tornando da Andy insieme a Buzz, diventato, nel frattempo, il suo migliore amico.
In Toy Story 2, Woody viene rapito da un negoziante di giocattoli senza scrupoli di nome Al, collezionista di giocattoli rari ed antichi, che vuole così completare la sua collezione di giocattoli ispirati dalla serie televisiva degli anni '50 Gli Amici del West. Si ritrova così a fare la conoscenza di Bullseye, Jessie e Stinky Pete, oltre a scoprire la sua origine di giocattolo e la sua fama nella serie televisiva originale (Woody's Round Up in inglese). Dopo vari tentativi di fuga, i nuovi amici lo convincono a non tornare a casa da Andy. Buzz accorre in suo aiuto e convince il cowboy a tornare a casa. Dopo aver recuperato Jessie, Woody può fare finalmente ritorno dal suo padroncino insieme a nuovi giocattoli (Jessie e Bullseye).
In Toy Story 3, Andy, ormai diciassettenne, sta per partire per il college e decide di portare con sé il solo Woody. Il cowboy, tuttavia, esce dalla scatola degli oggetti da portare al college per aiutare i suoi amici, portati in un asilo come beneficenza. Woody riesce a fuggire, ma durante la fuga viene preso da una bimba di nome Bonnie. La bambina porta Woody con sé a casa sua, ma la permanenza dura poco; Woody, infatti, ritorna all'asilo per salvare i suoi amici e, dopo una lunga fuga, riesce a tornare da Andy prima che parta per il college. Alla fine del film, Woody, insieme ai suoi amici, viene consegnato da Andy a Bonnie e dice addio al suo ex padrone, dopo che quest'ultimo ha giocato un'ultima volta con lui.
John Lasseter, dopo la sua esperienza con Tron, aveva intenzione di creare il primo lungometraggio in computer-grafica.[6] Influenzato fortemente dal suo cortometraggio vincitore di un Premio Oscar, Tin Toy, Lasseter si accordò con la Disney per realizzare Toy Story.[7] Gli autori si interessarono prima al personaggio di Buzz e poi a quello di Woody.[8] Woody fu ispirato al personaggio Casper, al quale Lasseter teneva molto in quanto da piccolo possedeva un giocattolo del famoso fantasmino.[8] Il personaggio venne ideato come un ventriloquo, ma gli autori scartano subito questa idea. Decisero, quindi di eliminare gli aspetti da ventriloquo, ma il disegno rimase inalterato.[8]
Il nome Woody, invece, è un chiaro omaggio all'attore Woody Strode.[8] In agosto 2009, durante un'intervista per promuovere il terzo capitolo della trilogia, il regista Lee Unkrich (supervisore dei primi due episodi di Toy Story e successore di Lasseter), ha rivelato che il cognome originale di Woody è "Pride".[1] Unkrich affermato nel suo blog Twitter che il nome completo 'Woody Pride' era già stato pensato per il primo Toy Story e poi scartato.[9]
Come ogni personaggio presente nei film della Pixar Animation Studios, Woody è stato creato digitalmente grazie al RenderMan, un software nato grazie alle tecnologie grafiche innovative messe a punto dai membri della Pixar.[10] Durante la produzione del terzo film, gli autori ricostruirono i file grafici del personaggio, apportando diverse modifiche. A Woody, per esempio, furono aggiunti più livelli di texture agli angoli della bocca, graffi, migliorati i motivi grafici dei vestiti e ingrandito l'anello sulla schiena.[11] Affinché desse maggiormente l'impressione che fosse fatto di stoffa, sono state ridisegnate le cuciture, sono più evidenti le piegature della stoffa quando compie dei movimenti ed è visivamente più morbido.[12]
Lo stesso argomento in dettaglio: Tom Hanks. |
John Lasseter ha voluto proprio Tom Hanks per doppiare Woody, in quanto considerava la personalità dell'attore molto simile a quella del giocattolo.[13] Dopo alcuni primi test di metraggio, Hanks ha deciso di firmare il contratto per il film[13][14], che rappresenta anche la sua prima esperienza di doppiatore di un film d'animazione.[15] Durante la pre-produzione del primo film della saga, Tom Hanks registrò i suoi dialoghi nell'intervallo tra Insonnia d'amore e Ragazze vincenti.[16] L'attore, infatti, preferì quell'intervallo piuttosto che quello tra Philadelphia e Forrest Gump, entrambi film drammatici che gli varrano il Premio Oscar.[16]
In una recente intervista, Hanks ha rivelato di aver partecipato a Toy Story, non solo per provare una nuova esperienza, ma anche per divertirsi. Infatti, soddisfatto del suo lavoro di doppiatore, ha prestato la voce a Woody anche nei successivi capitoli, nel secondo e nel terzo film, sempre insieme al resto del cast dei precedenti episodi.[17] L'attore lavorò al film nel corso di diverse sessioni, che si tenevano a mesi di distanza l'una dall'altra.[18] Successivamente Hanks, insieme a Tim Allen, voce di Buzz, e John Ratzenberger è stato invitato a vedere in anteprima il risultato del terzo episodio della serie.[19]
Durante la pre-produzione della versione del terzo film della Circle 7, Hanks, al contrario di Tim Allen, non si era mai sbilanciato su una sua possibile partecipazione, tuttavia l'intenzione dei produttori era quella di legarlo ad un ricco contratto multi-film.[17] Infatti, Hanks ha prestato nuovamente la voce a Woody nei cortometraggi Vacanze hawaiiane (Hawaiian Vacation)[20], diretto da Gary Rydstrom,[21], come aveva già rivelato Lee Unkrich in un'intervista fatta su MSN[22], e in un secondo intitolato Small Fry[23] che verrà proiettato davanti al film The Muppets.[24]
In altri occasioni (spin-off e videogiochi[25][26]) il personaggio è doppiato da Jim Hanks, fratello di Tom Hanks, mentre in Italia la voce di Woody in tutte le sue apparizioni dal 1995 al 2018 è quella di Fabrizio Frizzi. Dal 2019, dopo la morte di Frizzi avvenuta nel 2018, Woody viene doppiato da Angelo Maggi, voce ufficiale italiana di Tom Hanks.
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«Woody è un ragazzo passionale che mette tutto se stesso nell’azione. Quando d’istinto pensa di dover aiutare tutti, o pensa di dover scappare, il suo impegno è al 100%. È amabile per questo e un altro aspetto che mi ha colpito molto è il rapporto tra lui e Buzz ormai maturo. Avevano iniziato come perfetti avversari, ma hanno imparato ad apprezzare ognuno le qualità dell’altro, a dimenticare le debolezze e a rispettarsi. Mai come in questo caso gli opposti si attraggono.» |
(Tom Hanks nel 2010 su Woody.[29]) |
Le caratteristiche fisiche di Woody generalmente non sono utilizzate per gli altri personaggi della serie, ad eccezione di Jessie. Rispetto a quest'ultima, i capelli di Woody sono realizzati in plastica e fanno parte dello stesso pezzo che costituisce la testa. Il viso del personaggio, come rilevato da Al all'inizio del secondo episodio, è interamente dipinto a mano, mentre i vestiti e il cappello marrone sono cuciti a mano. I vestiti e il corpo di Woody sono fatti quasi interamente di stoffa, mentre le mani e la testa sono fatti di plastica. Il pupazzo è molto molle ed anche molto delicato e può essere danneggiato facilmente. Woody non dispone di molte funzioni come il suo amico Buzz, e può solo parlare tramite un amplificatore azionato tirando una cordicella posta sulla schiena. L'aspetto del personaggio ricorda molto Hank Williams.[30]
Durante i tre film, Woody dice frasi del tipo "Mani in alto!", "Sei il mio vice-sceriffo preferito!", "Hanno avvelenato il pozzo!", "In questa città non c'è spazio per tutti e due!" e "Yee-haw! Dobbiamo far muovere questo vagone ferroviario!", mentre la sua frase più frequente è "Ho un serpente nello stivale!". In una scena tagliata, presente solo nel DVD distribuito in occasione del decimo anniversario del film, Woody dice una nuova frase: "Mi piacerebbe unirmi a voi, ragazzi, ma prima vi canterò una canzoncina."
In seguito al successo della trilogia Toy Story, Woody è stato ripreso in una serie di filmati originali chiamati Toy Story Treats e destinati a intervallare le trasmissioni del contenitore televisivo per ragazzi One Saturday Morning (oggi ABC Kids) in onda sulla ABC.
Woody è stato accolto molto positivamente dalla critica, anche grazie alla performance vocale di Tom Hanks (lodata da Susan Wloszczyna di USA Today[4] e Kenneth Turan del Los Angeles Times[5]). La rivista inglese Empire l'ha collocato al secondo posto della sua lista dei 50 personaggi dei cartoni animati migliori della storia[31]
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