Volo a vela (in inglese gliding) indica il volo senza motore effettuato con un aliante, cioè con una macchina più pesante dell'aria (differente quindi dall'aerostato, che per alzarsi in volo sfrutta il principio di Archimede) sfruttando l'energia presente nell'atmosfera grazie all'abilità del pilota e alle caratteristiche della macchina. Questo sport nel 1936 fece parte dei giochi olimpici.
Poiché un mezzo privo di motore e più pesante dell'aria non può, per sua stessa natura, generare una spinta che permetta il volo, tutto il volo a vela sfrutta il moto dell'aria circostante. Un mezzo da volo a vela, e più in generale un mezzo da volo libero, è in costante caduta rispetto all'aria e può quindi guadagnare quota solo volando all'interno di una corrente ascensionale di forza adeguata. In pratica l'aliante sale se l'aria in cui vola sta salendo più veloce di quanto esso scende.
Ogni aeromobile, in particolare, ha una sua efficienza, che dipende dal suo tasso di caduta rispetto all'aria. L'efficienza di un aeromobile è un numero adimensionale e indica la distanza orizzontale (in metri) che il mezzo è in grado di percorrere perdendo un metro di quota in aria ferma (come si vede le due unità di misura si semplificano, quindi l'efficienza non ha unità di misura). Un aliante ha in media un'efficienza tra 30 e 50, un deltaplano tra i 10 e i 30 e un parapendio sotto i 10. Un'altra caratteristica importante di un aliante è la minima discesa, che varia da 1 m/s a 0.3 m/s, e determina la velocità minima delle termiche di cui ha bisogno per salire. Nel volo a vela tutte le prestazioni sono relative all'aria circostante, quindi è interessante notare che, mentre il velivolo continua a scendere all'interno della massa d'aria entro cui vola, se questa sale l'aliante sale con essa. Piccolo esempio pratico: se una data massa d'aria sale rispetto al suolo a 3 metri al secondo e se l'aliante che vi vola all'interno ha un velocità costante di discesa di 1 metro al secondo rispetto all'aria, allora questo salirà a 2 metri al secondo rispetto al suolo. In particolare, a seconda del tipo di vento che si sfrutta per guadagnare quota o mantenersi in volo, si parla di volo termico, di pendio o d'onda.
Grazie a un intelligente sfruttamento delle masse d'aria, il pilota può condurre l'aliante a percorrere distanze molto lunghe (anche 3000 km), guadagnare quota fino ai limiti della troposfera (10-15.000 metri) e percorrere grandi distanze a velocità superiori ai 200 km/h.
Il volo a vela è particolarmente diffuso in Germania dove ebbe grande sviluppo tra le due guerre mondiali.
La FAI (Fédération Aéronautique Internationale) ha definito una serie di prove per qualificare l'esperienza e il brevetto dei piloti di Volo a Vela. Tali prove si possono così riassumere:
le insegne sono denominate C perché in passato il brevetto di volo a vela era denominato "brevetto C"
La licenza di pilota di aliante (GPL o Glider Pilot License) si può conseguire dai 16 anni di età sino agli 80 compiuti. Il corso prevede una parte pratica e una parte teorica, che possono essere svolte contemporaneamente (il corso pratico può iniziare prima di aver finito quello teorico). Il corso pratico comprende l'effettuazione di almeno 13 ore di volo con un aliante biposto scuola, distribuite in almeno 40 missioni (cioè decolli e atterraggi). Di queste 13 ore, almeno 4 devono essere eseguite come pilota solista, cioè senza l'istruttore sul seggiolino posteriore dell'aliante scuola. Queste disposizioni cambiano in caso di lancio con il verricello.
Dopo aver effettuato il corso teorico, il neo pilota deve superare un esame di teoria a risposta multipla sui fondamenti della meccanica del volo, sulla sicurezza del volo, sulla navigazione aerea, sulle regolamentazioni aeronautiche, sulla medicina, sugli aeromobili e i loro componenti e sulla meteorologia. Successivamente alle prove teoriche, una volta maturata l'attività di volo minima si deve superare la prova pratica di volo con un ispettore esaminatore seduto sul seggiolino posteriore dell'aliante biposto, che può anche fare domande di tipo teorico.
Una volta conseguito il brevetto, il neo pilota è tenuto a mantenerlo in corso di validità effettuando un'attività di volo complessiva annuale di 4 ore minime con almeno 2 ore negli ultimi sei mesi di attività precedenti alla scadenza. Se il pilota non vola per al massimo 5 anni consecutivi, può riprendere il brevetto con un breve corso pratico. Oltre i 5 anni il brevetto perde ogni valore ed è necessario ripetere di nuovo entrambi gli esami, teorico e pratico.
Per poter trasportare anche i passeggeri (non a pagamento però), è necessario aver maturato un minimo di 30 ore, incluse quelle maturate durante il corso.
Una volta conseguita la licenza di volo a vela, con brevi corsi pratici si possono conseguire abilitazioni per alianti monoposto, motoalianti, lancio con il verricello, utilizzo di aviosuperfici e gli ultraleggeri.
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